Stealthing: com’è la legge in Italia?

Negli ultimi anni il dibattito sul sesso consapevole e sul rispetto del consenso si è scontrato più volte con un termine che sta emergendo con sempre più forza: stealthing. Si tratta di una pratica ancora troppo poco discussa, ma che ha conseguenze reali e profonde, soprattutto per le persone queer e trans, spesso già esposte a vulnerabilità maggiori nei contesti intimi e giuridici.
In questo articolo cercheremo di spiegare che cos’è, come viene trattato dalla legge italiana e come possiamo proteggerci. 

Stealthing cosa è

Stealthing: cos’è?

Il stealthing è l’atto di togliere il preservativo durante un rapporto sessuale senza che l’altra persona lo sappia o dia il proprio consenso, oppure il non indossarlo di proposito pur avendo concordato un rapporto protetto. È una violazione grave del consenso che può esporre la vittima a rischi di gravidanze indesiderate e malattie sessualmente trasmissibili. Per questi motivi può essere considerato una forma di violenza sessuale.

All’interno della comunità LGBTQIA+, dove i rapporti sessuali possono già essere caricati di stigma, invisibilità o paura di discriminazioni, pratiche come questa assumono un peso ancora più pericoloso. Chi pratica stealthing non solo ignora il consenso, ma priva la persona coinvolta della possibilità di decidere autonomamente della propria salute e del proprio corpo.

Stealthing: cosa dice la legge

Attualmente in Italia non esiste una norma specifica che menzioni il stealthing come reato a sé stante. Tuttavia, la giurisprudenza italiana può inquadrare il fenomeno in diverse fattispecie penali già esistenti.

Il stealthing può essere considerato una forma di violenza sessuale, come previsto dall’articolo 609-bis del Codice Penale, se viene accertato che la modifica delle condizioni del rapporto (da protetto a non protetto) è avvenuta senza il consenso dell’altra persona. In questi casi, la Cassazione ha riconosciuto che la mancanza di consenso informato invalida la volontà espressa per l’atto sessuale stesso.

In altri casi, può configurarsi anche come lesioni personali (art. 582 c.p.), nel caso in cui la vittima contragga una malattia o subisca danni fisici o psicologici, oppure come frode, se la condotta viene vista come un inganno deliberato per ottenere prestazioni sessuali.

Va anche segnalato che il dibattito legale è in evoluzione: in altri Paesi europei, come la Germania e la Svizzera, ci sono già state condanne esplicite per stealthing, mentre in Italia alcuni giuristi e associazioni stanno spingendo per l’introduzione di una norma specifica.

Stealthing cosa dice la legge

Come tutelarsi in caso di stealthing? 

Se ritieni di essere statə vittima di stealthing, è importante sapere che esistono strumenti per tutelarsi: 

1. Rivolgiti subito a un centro LGBTQIA+ o antiviolenza

Molti centri hanno operatori formati per supportare persone queer, anche in ambito legale. Possono accompagnarti nel percorso, sia emotivamente che con assistenza legale.

2. Documenta l’accaduto

Anche se può sembrare difficile in un momento così delicato, è utile annotare tutto ciò che ricordi: data, luogo, circostanze, conversazioni precedenti e successive al rapporto. Se ci sono messaggi o prove digitali (chat, audio, foto), conservale.

3. Richiedi assistenza medica

Recati al pronto soccorso o presso un consultorio per esami medici, test per malattie sessualmente trasmissibili e per ricevere eventuale profilassi post-esposizione. Chiedi che venga redatto un referto medico: potrà essere utile in sede legale.

4. Presenta denuncia

Puoi recarti presso una stazione dei Carabinieri, la Polizia o una Procura della Repubblica. Se hai dubbi o timori legati alla tua identità di genere o orientamento, cerca uno sportello che offra accoglienza inclusiva.

5. Valuta l’assistenza legale

Un avvocato specializzato in diritto penale o in tutela delle vittime di violenza può aiutarti a far valere i tuoi diritti, anche se il reato non è ancora tipizzato in modo specifico nel Codice Penale.

Il stealthing è una pratica subdola e pericolosa che mina il consenso e l’autonomia sessuale. Sebbene la legge italiana non preveda ancora una fattispecie autonoma, le vittime possono comunque sporgere denuncia e ottenere giustizia attraverso l’applicazione di norme già esistenti. È importante denunciare e parlare dell’accaduto, per proteggere sé stessi e contribuire a sensibilizzare la società su un fenomeno ancora troppo poco conosciuto.

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Ylenia Indiano



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