Bald Shaming o Tricobullismo: quando la perdita dei capelli diventa un pregiudizio

La perdita dei capelli non è solo un fatto estetico: è spesso anche un’esperienza emotiva, sociale, e purtroppo, giudicata.

Il bald shaming, conosciuto anche come tricobullismo, è quel fenomeno per cui una persona viene derisa, esclusa o svalutata per la calvizie o per un diradamento evidente dei capelli.

È una forma di body shaming invisibile, poco denunciata, spesso mascherata da ironia o “battute innocenti”, ma che può ferire profondamente.

Bald Shaming o Tricobullismo

Viviamo in una società che associa i capelli — specie se folti, sani e “perfetti” — a valori come giovinezza, virilità, femminilità o successo. Di conseguenza, perdere i capelli può diventare non solo un motivo di insicurezza personale, ma anche un pretesto per essere giudicati meno attraenti, meno curati o meno “giusti” rispetto a un ideale imposto. E questa pressione non riguarda solo gli uomini, ma sempre più donne, persone transgender, non binarie: tutti coloro per cui il corpo è già messo in discussione da standard oppressivi.

Cos’è il Tricobullismo:

Il termine “tricobullismo” nasce dalla fusione di “trico” (che richiama “tricologia”, lo studio dei capelli) e “bullismo“. Si riferisce quindi a ogni forma di derisione, umiliazione, pressione psicologica o esclusione legata alla perdita o all’aspetto dei capelli.

Chi ne è vittima può sentire frasi come:

  • “Con quei capelli sembri più vecchio/a.”
  • “Non hai pensato a un trapianto? Così fai impressione.”
  • “Una donna con la pelata è orribile.”
  • “Calvo = finito.”

Anche se queste parole sembrano “banali“, sono microaggressioni che si accumulano e scavano dentro. E spesso chi le riceve finisce per interiorizzarle, sentendosi sbagliato/a, cercando di nascondere, coprire, correggere ciò che invece dovrebbe essere accettato e rispettato.

Chi è affetto da alopecia, chi sta attraversando una transizione, chi ha avuto una malattia: tutte queste esperienze diventano ancora più dure se al disagio fisico si aggiunge quello dello stigma sociale.
Come persona, credo che ci sia un’enorme urgenza culturale nel cambiare il modo in cui parliamo dei corpi, dei segni che portano, e dei cambiamenti che affrontano. Il tricobullismo non è “una cosa da niente”, ma un altro tassello della violenza estetica che viviamo ogni giorno.

Tricobullismo

Quanti tipi di Body Shaming esistono?

Il bald shaming è solo una delle tante facce del body shaming, un fenomeno che si esprime in tantissimi modi, tutti accomunati dalla stessa radice: giudicare o disprezzare un corpo che non rientra in certi standard normativi.

Ecco alcuni esempi diffusi:

  • Fat shaming: insultare o discriminare qualcuno per il suo peso corporeo o per avere un corpo “grande”.
  • Skinny shaming: giudicare negativamente le persone molto magre, spesso con frasi come “mangi abbastanza?”.
  • Age shaming: deridere i segni dell’invecchiamento, dalle rughe ai capelli grigi.
  • Skin shaming: legato a condizioni della pelle (acne, psoriasi, vitiligine).
  • Disability shaming: ridicolizzare o evitare chi ha disabilità visibili o invisibili.
  • Hair shaming: include anche il giudizio su peli corporei, sopracciglia, baffetti, ecc.
  • Gendered body shaming: quando il corpo viene ridicolizzato perché non conforme al genere assegnato o atteso (transfobia, sessismo, binarismo).

Il comune denominatore è che si crea una gerarchia del valore umano basata sull’aspetto fisico, come se essere accettabili dipendesse da quanto ci avviciniamo a un’immagine idealizzata.

Credo fermamente che dobbiamo cambiare il modo in cui parliamo dei corpi. Smettere di “normalizzare” commenti che sembrano leggeri ma in realtà pesano, ogni giorno, nella mente e nella vita delle persone.
Essere calvi, avere cicatrici, cambiare pelle, ingrassare o dimagrire, perdere capelli — sono solo eventi del corpo, non misure del nostro valore.

ragazzo calvo accolto senza bald shaming

Il corpo non è una vetrina da esporre, ma una casa in cui vivere. E merita rispetto in ogni forma in cui si presenta.

Per esplorare tutti gli articoli relativi al Body Shaming, puoi visitare la sezione dedicata: Body Positività Body Shaming Grassofobia.

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Laura Concardi

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