Cartoni animati giapponesi più censurati in Italia

Non è una novità per nessuno che il nostro Paese spesso si trovi a censurare testi, film, libri e cartoni animati provenienti da altri paesi. In particolare per quello che riguarda la visione e distribuzione dei cartoni animati giapponesi, si è spesso sentito parlare di censura o revisione del contenuto. Vediamo quali sono i più famosi in “lista nera” che sicuramente avete visto, ma non in versione originale.

cartoni giapponesi in italia

Cartoni animati giapponesi… rivisitati!

Avete capito bene. Purtroppo molti cartoni animati giapponesi nel nostro bel paese sono stati distribuiti in versione rivisitata. Questo perché secondo coloro che si occupavano del palinsesto televisivo tra gli anni ’80 e ’90 la versione originale era troppo violenta e maliziosa.

È risaputo che molti cartoons Nippon Style abbiano molte scene violente o con espliciti richiami al sesso. Insomma, troppo Hot per il nostro Bel Paese.

Secondo la cultura italiana, questi cartoni non erano adatti ad un pubblico giovanile. Per questo motivo in quegli anni c’è stata una fortissima censura su alcuni cartoon del Sol Levante.

Cartoni animati giapponesi… che si sono salvati

Prima di vedere i cartoni animati giapponesi più censurati nella storia della televisione italiana, vi elenchiamo due cartoni che nella loro prima distribuzione vennero (erroneamente) trasmessi in versione integrale.

Stiamo parlando di Lady Oscar e Georgie. Due dei più amati cartoni Nippon style mai trasmessi nel nostro Paese. In prima battuta, vennero mostrati al pubblico giovanile senza tagliare alcune scene, che in seguito vennero ritenute troppo osé.

Poche settimane dopo dal lancio in televisione di queste due serie animate, gli sceneggiatori italiani decisero di interrompere la distribuzione delle puntate per rivederne i contenuti e censurarne alcune parti.

cartoni censurati

Ufo robot non ce l’ha fatta!

Tra i cartoni animati giapponesi che NON si sono salvati dalla censura – nemmeno in prima battuta –  troviamo Ufo Robot Goldrake.

La celebre storia di Actarus, Principe del pianeta Fleed, immissione sulla terra per salvare il proprio pianeta d’origine, venne trasmessa su Rai2 per la prima volta nel 1978. Poco dopo la serie venne interrotta, perché sembrava che le scene fossero troppo violente e che suscitassero una forte sensibilità nel pubblico infantile.

Quello che non si era calcolato era il forte impatto sui giovani che dopo nemmeno due episodi si erano follemente innamorati del protagonista e desideravano essere come lui. In poco tempo, Goldrake divenne un vero e proprio fenomeno culturale, tanto che la serie animata venne recuperata e poi trasmessa su Italia Uno con le dovute censure.

Il caso Alpen Rose

Forse non tutti lo ricordano. Stiamo parlando del 1985-86. All’epoca iniziarono le trasmissioni di un noto cartoon, la cui scene storiche vennero però tagliate di netto.

Stiamo parlando del cartoon Alpen Rose, che nasce da uno dei manga giapponesi più famosi del Sol Levante. La storia è quella di un giovane ragazzo (Randy), che vive in Svizzera con gli zii. Un giorno trova una bambina senza memoria: Judy, così verrà poi chiamata la bimba dal protagonista, è l’unica superstite di un incidente in cui sono morti i suoi genitori.

Cosa c’è quindi da censurare? Le scene di guerra. Infatti, parte del racconto si svolge durante la Seconda Guerra Mondiale, che è anche teatro della nascita dell’amore tra Judy e Randy.  Quando il cartone venne trasmesso alla tv nazionale, le scene di guerra vennero tutte tagliate: i due protagonisti vivevano una sorta di idillio amoroso in un contesto di guerra, senza lotte.

Censura… d’amore

Ed eccoci a parlare degli ultimi 3 titoli della nostra lista di cartoni animati giapponesi censurati in Italia. Questa volta il tema da “nascondere” è l’amore, o meglio dovremmo dire i riferimenti sessuali.

Tutti avranno sicuramente visto almeno una volta “È quasi magia Jhonny”, “Rossana” e “Piccoli problemi di cuore”. Per molti rappresentano la rappresentazione di alcune situazioni adolescenziali tipiche capitate un po’ a tutti, la realtà è che a causa del rimaneggiamento delle pellicole, l’amore descritto da quelle storie era sin troppo platonico e/o bucolico.

Mediaset infatti, decise di censurare alcune scene in cui venivamo mostrati baci troppo spinti o momenti intimi in cui i protagonisti scoprivano la loro sessualità. Non solo. Nel caso del povero Jhonny vennero addirittura cancellate due puntate. In una, Jhonny veniva ipnotizzato da una delle sorelle e finiva per rubare biancheria intima ad alcune ragazze.

Troppo “To hot, Too handle” per gli sceneggiatori italiani dell’epoca, che quindi impostarono il palinsesto del pomeriggio di Italia Uno rivedendo in toto anche le storie, dove in alcuni casi ci sono proprio dei buchi temporali. L’importante era non distruggere la sensibilità dei piccoli spettatori.

Leggi anche: Cartoni animati giapponesi censurati: i 5 più colpiti

 

Foto di Charlie Rock-driguez : pexels.com/it-it/foto/strada-donne-festival-celebrazione-13176209/

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