Adriano e Antinoo: un amore divenuto culto

Antinoo era un oscuro giovane della Bitinia, regione dell’attuale Turchia nord-occidentale. Nacque a Bithynium-Claudiopolis un 27 novembre, forse nel 110 d.C. Non sapremmo alcunché di lui, se non fosse stato per il fatto che di lui s’invaghì un imperatore romano: Adriano (Italica, Spagna, 76 d.C. – Baia, 138 d.C.). Dal giorno del loro incontro, il giovinetto seguì il più attempato amante nei suoi viaggi attraverso l’impero. Nel 130 d.C., durante il loro soggiorno in Egitto, morì in seguito a una caduta nel Nilo. Incidente, suicidio o sacrificio rituale per propiziare una lunga vita ad Adriano? Questo è un mistero tuttora irrisolto. Quel che è certo è che, per volontà dell’imperatore, Antinoo fu divinizzato e il suo culto ebbe una fortuna ben più lunga della vita del suo promotore.

Adriano e Antinoo

Così inizia l’articolo LGBTQ+ nell’antichità, dedicato dall’ultimo numero di Sirio al culto di Antinoo. Visto che è stato scritto da unə dellə nostrə autorə e parla di una famosa relazione fra due uomini, vale la pena di riprendere l’argomento anche in questa sede.

Antinoo nella memoria di Adriano

In occasione della prematura morte del ragazzo, Adriano volle che fosse fondata nel Medio Egitto, sulla riva destra del Nilo, una città che portasse il suo nome: Antinoe, appunto. All’epoca, un astrologo affermò che, nella Via Lattea, tra l’Aquila e lo Zodiaco, era apparso un nuovo astro errante. Esso avrebbe portato in cielo il corpo rilucente di Antinoo. L’imperatore in lutto accolse volentieri la notizia, sia per ragioni personali facili da intuire, sia per il suo interesse  verso i culti esotici, compresi quelli che divinizzavano gli astri.

Antinoe: la capitale del culto di Antinoo

Antinoe, detta anche Antinopoli o Besantinoo, fu ovviamente anche la capitale del culto fondato dall’imperatore. Era la sede di quello che veniva venerato come sepolcro di Antinoo, ma vi sono stati riconosciuti anche mummie e corredi funerari dei suoi adoratori. Adriano istituì nella città un servizio di oracoli e di auguri: il divino Antinoo, dunque, era considerato in grado di ispirare profezie. Il suo culto oracolare ebbe fama almeno per tutto il III sec. d.C., visto che ne parlano ben due Padri della Chiesa: Origene (Contro Celso, III, 36) e Tertulliano (Apologetico, 13) dipingevano Antinoe come teatro dell’azione di demoni e incantatori. Non solo: proprio dalla patristica cristiana provengono le affermazioni più esplicite sulla natura sessuale del legame fra Antinoo e Adriano. L’intento degli autori era quello di screditare il giovane “dio”; alla storiografia gay e queer, però, hanno reso un ottimo servizio.

Antinoo e Adriano

Memorie di Adriano: una finzione veritiera

A consacrare questa relazione nell’immaginario moderno, però, è stato soprattutto l’intramontabile romanzo di Marguerite Yourcenar: Memorie di Adriano (1951). Minuziosamente documentata a livello storico, l’opera analizza i sentimenti dell’imperatore con una profondità che le fonti (ovviamente) non avrebbero potuto permettersi, in un campo tanto privato. Possiamo godercela per ciò che è: un ottimo ritratto di una personalità antica e dei suoi sentimenti, visto con gli occhi del XX secolo.

L’articolo citato all’inizio si trova per intero sul trimestrale Sirio attualmente in edicola (anno XXXX, N. 468, maggio-luglio 2023, pp. 40-43). Offre maggiori notizie storiche sul culto di Antinoo.

Immagine proveniente da Pixabay.com.

 

Erica “Eric” Gazzoldi

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