La mistica della femminilità nei femminismi binari

La Mistica della Femminilità: di cosa si tratta?

La definizione di mistica della femminilità (The Feminine Mystique) è stata coniata da Betty Friedan nel suo omonimo libro del 1963. Friedan lo definisce come il “problema senza nome”, per riferirsi all’alto tasso di depressione tra le casalinghe americane della società postbellica.

Mistica della Femminilità definizione

Donne che all’apparenza hanno tutto, o almeno tutto ciò che gli è stato insegnato sia desiderabile: una bella casa, un marito, dei figli di cui prendersi cura. Superata l’instabilità economica e sociale della Seconda guerra mondiale, le donne non sono più coinvolte in lavori rischiosi e faticosi come le donne proletarie del passato, che si spaccavano la schiena nei campi insieme ai mariti. Si tratta di donne che stanno vivendo il boom economico, e tutti i vantaggi ad esso collegati.

Eppure sono donne insoddisfatte, depresse, che spesso si rifugiano nell’abuso di alcol per sopperire alle mancanze di una vita incredibilmente monotona. Sono donne che vanno dai propri terapisti parlando di un senso di insoddisfazione onnipresente, difficile da definire a parole.

All’improvviso, l’immagine della famiglia perfetta e della casalinga soddisfatta, così cara alla società americana dell’epoca, crolla inesorabilmente e tutt* cominiano a chiedersi il perché.

Il problema senza nome nella società contemporanea

La mistica della femminilità non è altro che l’imposizione di gender roles limitanti che costringono la donna dentro una gabbia fatta di stereotipi. Una visione binaria e stereotipata di femminilità, che può esprimersi solo attraverso look “femminili” e hobby che non vadano al di fuori della sfera domestica o estetica (cucina, make-up, moda). Un problema senza nome, che invece un nome ce l’ha: patriarcato.

Mistica della Femminilità significato

Nel caso del libro di Friedan, queste donne sono esistenzialmente annoiate, non potendo mettere naso fuori dal contesto famigliare né  sviluppare la propria personalità. Eppure anche nella società contemporanea, questa ossessione attorno al concetto di femminilità è ben lontana dall’essere scomparsa, ed è addirittura incoraggiata da certi femminismi.

Tutti quei “femminismi radicali” trans-escludenti, basati quindi su una visione bio-essenzialista della donna, alimentano questo tipo di pensiero. Per quanto vogliano porsi come contrari agli stereotipi, credere che i genitali siano l’unica cosa che definisce una donna non è lontano dal credere che, a seconda dei genitali con cui sei nat*, tu possa avere solo un certo tipo di personalità o interessi.

Mistica della femminilità: conclusioni

I femminismi binari non solo escludono tutte le persone che non si riconoscono nel binomio uomo donna, ma rinforzano idee come la feminine mystique: chiunque sia nat* con una vagina è una donna, e deve atteggiarsi da tale. Una visione binaria di sessualità e genere  rinforza stereotipi obsoleti, violenza e discriminazione, tutte cose che il femminismo si propone di combattere.

 

 

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