Incel e redpillati: la loro estrema misoginia

La parola incel nasce dall’unione delle parole inglesi involontary celibate, e significa “celibe involontario”. Questa parola indica una specifica categoria di uomini etero che non riescono a trovare una partner, nonostante si credano degli autentici “gentiluomini”. Insomma, i classici bravi ragazzi che metterebbero la propria giacca su una pozzanghera per non far bagnare i piedi alla loro donna.

Questa però è una semplice definizione da dizionario e non ci permette di arrivare alla profondità delle cose. In realtà si tratta di un fenomeno molto pericoloso e in rapida diffusione.

incel: pistola
Foto di Max Kleinen su Unsplash

Cosa sono gli incel? Un problema di etichetta

Chiarito il significato della parola, adesso bisogna fare una distinzione importantissima: incel non significa uomo single, e neanche cavaliere. Gli incel fanno parte di un movimento chiamato inceldom”, il quale nasce da una sottocultura di estrema destra, misogina e razzista.

Il movimento ha attirato l’attenzione dei servizi di sicurezza nazionale in molti paesi perché negli ultimi anni è diventato la base ideologica di un numero sempre crescente di fatti di cronaca nera. Tra i più recenti, ricordiamo la più grave sparatoria di massa del Regno Unito: il 12 agosto 2021, nella cittadina di Plymouth, cinque persone – due donne, una bambina e due uomini – sono state uccise a sangue freddo da Jacke Davison, che si è poi tolto la vita. Dalle ricostruzioni della polizia è emerso il ritratto di una persona violenta e frustrata. Il killer aveva inoltre un canale YouTube (chiuso dopo il delitto) in cui si lamentava della propria condizione di disagio sociale, dando la colpa a un mondo dominato da maschi alpha e donne malvagie.

redpillati

Purtroppo Jacke Davison non è l’unico killer associato al movimento incel. Tra le loro file si ricordano Chris Harper-Mercer (sparatoria nell’Umpqua Community College a Roseburg, 2015), Scott Beierle (attentato alla palestra di Tallahassee in Florida, 2016), Alek Minassian (strage di Toronto, 2018), Antonio De Marco (omicidio a Lecce, 2022). Ciò che accomuna queste stragi è il fatto di aver seguito l’ideologia del primo “eroe” incel: Elliot Rodger. Elliot Rodger non è stato solo autore del massacro di Isla Vista, nel 2014. Quello stesso anno aveva anche scritto ciò che viene considerato il “manifesto incel“: l’autobiografia My Twisted World, il cui titolo ricorda in maniera inquietante il Mein Kampf di Hitler.

La polizia di Toronto ha classificato queste stragi come atti di terrorismo incel, mentre quella inglese ha deciso di non dare questa etichetta alla strage di Plymouth. Eppure l’inceldom fa parte di quel gruppo di ideologie definite “miste, instabili e poco chiare”. Si tratta di una categoria ufficiale che riconosce a una dottrina il potere di radicalizzare il pensiero degli individui.

La teoria LMS: tra paranoia e fobia sociale

Sebbene la classificazione ufficiale definisca l’inceldom un’ideologia poco chiara, gli incel hanno invece un’idea chiarissima sulla propria condizione di “eternamente single”. Come tutte le persone paranoiche, questi soggetti tendono ad avere una percezione distorta dell’atteggiamento altrui, che ritengono ostile nei loro confronti. Inoltre, hanno la tendenza a ricondurre premesse e conseguenze degli eventi a una logica compiuta… Quasi sempre di tipo complottista. Invece di lavorare su se stessi, da un lato gli incel si ossessionano con teorie complottistiche che spiegherebbero i motivi del loro svantaggio; mentre dall’altro lato, un’evidente fobia sociale impedirebbe loro di trovare strategie per migliorarsi. Tra le giustificazioni dell’insuccesso con le donne, le più gettonate sono la convinzione di essere brutti e che le donne siano crudeli e sadiche.

Per giustificare la propria incapacità nell’instaurare relazioni, gli incel hanno inventato una teoria che spiega il funzionamento dell’attrazione sessuale: la teoria LMS. Secondo questa teoria, l’attrazione non sarebbe dettata dall’amore, dai sentimenti o dal gusto personale. In una relazione esistono solo tre fattori: bellezza (look), ricchezza (money) e status sociale (status), escludendo completamente la componente sentimentale. Secondo gli incel, le donne non si innamorano perché sono solo delle approfittatrici. Ma quel che è ancora più assurdo, è che gli incel ritengono di poter prevedere l’instaurarsi di una relazione, calcolando una media ponderata tra i fattori di bellezza, ricchezza e status. Su una scala da 0 a 10, se il contendente ottiene un punteggio insufficiente, verrà scartato in favore di un rivale dal punteggio LMS più alto.

redpillato

Meme incel

Come la quasi totalità dei movimenti complottisti, l’inceldom nasce nei meandri più “ombrosi” della rete, come 4chan, Futaba Channel o i canali Telegram dedicati. Tuttavia, capita sempre più spesso che contenuti di questo tipo vengano visti anche sui principali social network, i cui algoritmi suggeriscono agli utenti contenuti sempre più estremisti. Ed è così che ci ritroviamo nel feed meme virali a contenuto misogino, machista e razzista.

Avete mai sentito parlare di Chad e Stacy? Sono due parole coniate dagli incel per indicare la “coppia perfetta”, verso cui riversare il loro odio: Chad è il maschio alpha stereotipato (giovane, bello, palestrato, dalla mascella squadrata), mentre Stacy ne è la versione femminile (giovane, bellissima, bionda). Secondo la loro visione, gli incel sarebbero “forzatamente celibi” perché i Chad gli ruberebbero le donne. Le donne, invece, sono odiate profondamente perché sceglierebbero i partner secondo la logica LMS (Look, Money, Status), dunque preferendo sempre il Chad di turno. In poche parole, il disagio e l’insuccesso degli incel sarebbero causati da quel che vedono come una grandissima disparità nella ricerca del partner, dove le donne sono avvantaggiate dal fatto di essere le più desiderate nel gioco della seduzione.

Chiaramente si tratta di un’ideologia basata su misoginia, maschilismo e oppressione delle donne. Inneggiando alla supremazia del maschio bianco e alla glorificazione della violenza virile, gli incel credono che l’emancipazione femminile gli abbia portato via il diritto di fare sesso. Per questo motivo credono che stupro e omicidio siano le giuste punizioni per una società che li esclude da una vita sessuale soddisfacente. L’odio degli incel non è rivolto solo verso le donne, inneggiando a stupro e femminicidio, ma è rivolto anche ai cosiddetti rivali maschi alpha. Infatti, le stragi di cui abbiamo parlato prima contano tra le proprie vittime donne, uomini e coppie, con la colpa di essere “troppo felici” a danno dei celibi involontari.

Misoginia: non solo roba da incel

Quanto è stato detto finora non è un problema solamente legato agli incel. Loro rappresentano senza dubbio la deriva più estrema della misoginia, ma tale estremismo non può essere separato dalla misoginia diffusa nella vita di tutti i giorni. Se infatti in molti non commetterebbero mai uno stupro, fin troppe persone sono convinte che le donne siano responsabili dei loro stupri, o persino dei loro omicidi. Di fronte ad atti di violenza sulle donne, è immancabile quella narrazione di massa che vede gli uomini come “mariti tormentati dalle mogli”, o “vittime di raptus”. Ed ecco che il carnefice si trasforma in una vittima degli istinti.

Altro problema è che i social mostrano contenuti di natura sempre più estrema per monetizzare sull’attenzione degli utenti, oltre che permettere a queste persone di ritrovarsi in gruppi e community. Segnalare questi gruppi è purtroppo inutile perché non violeranno mai gli “standard della community”, ma va comunque fatto. Per questo motivo non è irreale temere che normalizzare queste forme di narrativa, in cui le donne sono sempre le responsabili del male che viene loro inflitto, possa rendere via via più tollerabili anche le forme più estreme di misoginia.

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Foto di John Simmons su Unsplash

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