Idee per una tesina di terza media su femminismo e parità di genere

Se stai leggendo questo articolo è perché quest’anno dovrai affrontare l’esame di terza media e stai iniziando a cercare idee per la tesina. Beh, sei nel posto giusto!
Se ti interessa il tema del femminismo e della parità di genere, in questo articolo ti proporremo alcuni spunti per creare i collegamenti con tutte le materie!

Tesina terza media su femminismo e parità di genere: immagine di donne

Femminismo e parità di genere in una tesina di terza media

Probabilmente molti degli argomenti che ti consiglieremo non saranno trattati nel programma scolastico. Questo perché i testi scolastici sono ancora troppo incentrati sul prestigio maschile ed escludono il merito femminile all’arte e alla scienza. Per questo motivo ti invitiamo a proporre questi argomenti ai tuoi insegnanti, anche per creare interessanti spunti di riflessione in classe. Non scoraggiarti se ti diranno che questi argomenti sono inappropriati per una tesina di terza media, in realtà hai l’età giusta per iniziare a indagare sulle ingiustizie della società!

Qui sotto ti proponiamo un esempio di tesina di terza media sulle tematiche care al femminismo, con l’obiettivo di mostrarti come stia messa l’Italia con la parità di genere. Se hai deciso di affrontare questa tematica per la tua tesina è perché ti sei resə conto anche tu che nella nostra società c’è qualcosa che non va. Inoltre, affrontare queste tematiche in classe è importante per iniziare una riflessione sul perché in Italia ci abbiamo messo così tanto a raggiungere certi traguardi e perché altri sembrano ancora così lontani.

Tesina terza media su femminismo e parità di genere: immagine di donne

Collegamenti tesina di terza media

Francese: Madame de Stael (1766-1817)

Per l’argomento di francese ti proponiamo Madame de Stael, una donna che ha avuto grande influenza nella cultura francese tra fine Settecento e inizio Ottocento. Dal punto di vista letterario le sue opere – ad esempio, il saggio Della letteratura (1800) e il romanzo Delfina (1802) – furono di grande importanza per la nascita del Romanticismo, oltre ad aver indagato il tema della donna intellettuale e quello dei limiti alla libertà delle donne.

Madame de Stael era influente anche sull’opinione pubblica. Inizialmente era affascinata dalla figura di Napoleone e guidò l’opinione pubblica in suo favore. Tuttavia, i suoi scritti liberali non piacquero per niente a Napoleone, che nel 1803 la costrinse all’esilio. Durante l’esilio Madame de Stael viaggiò per la Germania, la Russia e l’Italia, incontrando grandissimi intellettuali. Nella sua villa a Coppet, in Svizzera, accoglieva gli intellettuali più importanti d’Europa, trasformando il proprio salotto in un circolo di cultura internazionale, conosciuto come “il cenacolo di Coppet“.

tesina sul femminismo a scuola

Italiano: scrittrici femministe italiane

Per l’argomento di italiano potresti approfondire il femminismo italiano. Qui di seguito ti consigliamo tre scrittrici che potrebbero interessarti.

  • Sibilla Aleramo (1876-1960) è stata la prima donna a denunciare in Italia le ingiustizie e le violenze subite dalle donne tra XIX e XX secolo. Aleramo si rifiutava di aderire al ruolo tradizionale della donna relegata al focolare domestico. Per sfuggire alla violenza domestica, abbandonò marito e figlio per trovare la propria indipendenza nella scrittura. Il suo impegno femminista non è solo nella scrittura, ma anche nell’attivismo: cercò di costituire un movimento di donne nelle Marche e partecipava alle manifestazioni per il diritto al voto. Il romanzo autobiografico Una donna (1906) – che consigliamo di leggere a un’età di almeno 17 anni – denuncia le violenze e gli abusi subiti dall’autrice-protagonista Lina all’interno delle mura domestiche.
  • Anna Banti (1895-1985) era scrittrice, traduttrice e critica d’arte. I suoi romanzi narrano le difficoltà che le donne affrontano ogni giorno in una società dominata da uomini. Il coraggio delle donne (1940) è una raccolta di cinque racconti sulla condizione femminile di fine Ottocento. Artemisia (1947) è un romanzo biografico che racconta la vita della pittrice Artemisia Gentileschi (1593-1652 circa) attraverso l’espediente del manoscritto antico. I messaggi dell’opera sono la vicinanza spirituale tra le donne, la parità di genere e l’affermazione di sé.
  • Dacia Maraini (1936) è scrittrice e poetessa. La sua opera si fa portavoce della coscienza femminile, in un contesto di problematiche sociali figlie della loro epoca. Il romanzo Donne in guerra (1975) mostra personaggi femminili distrutti dalla loro identità (multipla) di donne, madri, mogli, figlie e lavoratrici. L’opera evidenzia le contraddizioni di una società che da un lato offre educazione paritaria e lavoro, ma dall’altro impone alle donne un ruolo di sottomissione.

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Foto di una manifestazione per la condizione femminile

Storia: la condizione femminile durante il Ventennio fascista (1922-1943)

Il fascismo iniziò a diffondersi in Italia durante un periodo di crisi economica e sociale causato dalla Prima Guerra Mondiale (1914-1918). L’esperienza della guerra, la delusione per la “vittoria mutilata” e il mito della Rivoluzione russa portarono alla guerra civile e alla nascita di movimenti politici contro lo Stato liberale. All’inizio della sua storia, il fascismo si proclamava un movimento di sinistra anticlericale e repubblicano formato da “spiriti liberi”. Tuttavia, dopo la sconfitta alle elezioni del 1919, il fascismo cambiò volto e diventò un movimento di estrema destra.

L’iniziale spirito socialista del fascismo era stato però accolto con favore dalle donne – come Sibilla Aleramo – perché era stato il primo partito a interessarsi alla condizione femminile. Esso proponeva di introdurre il divorzio, il diritto al voto per le donne e il loro accesso al mondo del lavoro (però niente di tutto questo fu mai attuato). Per di più, per guadagnarsi maggiori consensi tra le donne, i fascisti fondarono organizzazioni e riviste femminili, ma la verità è che venivano sfruttate per l’attività di propaganda: la “donna nera”, cioè la donna in camicetta nera, era il simbolo della nuova Italia.

Con l’instaurazione della dittatura nel 1924, il fascismo rivelò infine tutto il suo odio per le donne. Le donne erano considerate intellettualmente inferiori, di proprietà del padre e del marito, angeli del focolare, macchine sforna figli, obbligate al sacrificio e alla negazione di sé. Dal 1926 il fascismo introdusse leggi che penalizzavano le donne nel mondo del lavoro e nella società. Se durante la Prima Guerra Mondiale le donne si erano dimostrate fondamentali per sostituire gli uomini in fabbrica, durante il regime fascista furono ridotte nuovamente a mogli e madri. Gli unici lavori che potevano fare erano quelli di segreteria, d’insegnamento (fino alla scuola media), nei negozi di abbigliamento, alimentari e cura della casa.

Immagine di una manifestazione femminista

Educazione civica: la Costituzione e le conquiste del femminismo italiano

Per l’argomento di educazione civica potresti approfondire la nascita della Costituzione italiana, in particolare l’Articolo 3 che garantisce l’uguaglianza davanti alla legge, oppure le conquiste del femminismo per i diritti delle donne in Italia.

  • Nascita della Costituzione italiana: dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale (1939-1945) e la caduta del fascismo, nel 1946 fu chiesto al popolo di scegliere tra monarchia e repubblica (referendum). Vinse la repubblica e nel 1948 entrò in vigore la Costituzione della Repubblica italiana. Dopo vent’anni di dittatura fascista, la Costituzione nasce per limitare il potere di chi governa e per garantire il rispetto dei diritti umani.
  • Legge sul divorzio (1970): essendo un Paese cattolico, l’Italia considerava il matrimonio sacro e quindi impossibile da sciogliere. Per questo motivo la Chiesa si era sempre opposta a una legge sul divorzio e nel 1974 ne chiese persino l’eliminazione (referendum): vinse il no.
  • Depenalizzazione dell’aborto (1978): dopo la legge sul divorzio (1970), il Movimento di Liberazione della Donna (MDL) si pose come obiettivo la depenalizzazione dell’aborto. Nel 1971 in molte città italiane iniziarono le manifestazioni femministe per il diritto all’aborto, allora illegale e fortemente contrastato dalla Chiesa e dalla politica. Il diritto all’aborto non rappresentò solo la liberazione del corpo femminile, ma anche un enorme passo avanti per la salute delle donne. Infatti erano poche quelle che potevano permettersi di abortire nelle cliniche all’estero (dove era legale). La maggior parte abortiva infatti in casa, con “rimedi casalinghi”, che spesso causavano morte e gravi menomazioni.
  • Abolizione del delitto d’onore (1981): prima del 1981 l’uomo aveva il diritto di uccidere la moglie, la figlia o la sorella che disonorava la famiglia. Questa forma di omicidio era chiamata “delitto d’onore”. Potevano essere puniti con la morte il tradimento del marito (adulterio), la perdita della verginità o la gravidanza fuori dal matrimonio.

Inglese: il femminismo inglese

Per l’argomento di inglese potresti parlare del femminismo inglese e approfondire i movimenti femministi inglesi tra Ottocento e Novecento. Inoltre, ti segnaliamo il primo uomo femminista.

  • Movimenti per l’emancipazione femminile (XIX sec.): dopo la Rivoluzione francese (1789) si affermò in Europa il concetto di uguaglianza tra gli uomini. Tale concetto però sembrava non valere per le donne, che erano considerate degli esseri umani inferiori. Infatti esse non potevano votare, non potevano andare a scuola superiore o all’università, non possedevano beni o denaro perché apparteneva tutto al marito. Nel 1867 nacque il primo movimento femminista inglese, la National Society for Women’s Suffrage, che lottava per il diritto al voto per le donne. Le partecipanti di questo movimento venivano chiamate in modo dispregiativo “suffragette” e ancora oggi sono ricordate con questo nome.
  • John Stuart Mill (1806-1873): era filosofo e massimo esponente del liberalismo e del femminismo. È stato il secondo parlamentare inglese ad aver chiesto l’introduzione del diritto al voto per le donne nel Regno Unito. Sebbene la sua proposta sia stata rifiutata, è stato grazie alla sua influenza se si è aperto un dibattito pubblico sul tema del diritto al voto per le donne. Nel suo scritto L’asservimento delle donne (1869) afferma che l’uguaglianza deve esistere tra tutte le persone, donne e uomini.

foto di una manifestazione femminista in Scandinavia

Geografia: la parità di genere in Scandinavia

Ogni anno il World Economic Forum pubblica una classifica sulla parità di genere nel mondo. La parità viene esaminata in diversi campi: economia, politica, salute, lavoro e istruzione. Su 146 Paesi nel mondo, l’Italia è al 63° posto. Nelle prime tre posizioni troviamo invece Islanda (1°), Finlandia (2°) e Norvegia (3°). Per questo motivo potresti approfondire uno di questi paesi scandinavi, concentrandoti sul loro sistema sociale.

L’Islanda è stata da sempre terra di femminismo e pioniera sul tema della parità di genere. Ad esempio, nel 1961 è stata approvata la prima legge sulla parità dei diritti nel lavoro. Nel 1980 è stata eletta la prima presidente donna al mondo (Vigdis Finnbogadottir). Le donne sono infatti ben rappresentate in Parlamento, nei Ministeri e nella Pubblica Amministrazione. Nel mondo del lavoro è riconosciuto a madri e padri il congedo parentale, cioè un periodo in cui non si lavora per accudire unə neonatə. In Islanda poi, l’uguaglianza e la parità di genere si impara a scuola fin da piccolə. Le questioni di genere e l’omobitransfobia sono infatti materia obbligatoria alle superiori.

Musica: la rapper Silvana Imam

Per l’argomento di musica potresti approfondire la musica rap, perché questo genere musicale ha quasi sempre testi dal significato politico. Per questo motivo, ti presentiamo la rapper Silvana Imam, icona lesbica e femminista svedese. A Stoccolma Silvana è famosa per le sue canzoni contro il razzismo, l’omofobia e il partito democratico svedese. Per saperne di più, ti consigliamo di vedere il film documentario Silvana (2017).

tesina sui diritti delle donne

Educazione fisica: il calcio femminile

Per l’argomento di educazione fisica potresti approfondire il calcio femminile. Tra calcio femminile e maschile non c’è alcuna differenza, eppure le squadre femminili non sono molto conosciute in Italia. Infatti, quando si parla di calcio vengono subito in mente le principali squadre maschili: Juventus, Milan, Inter ecc… E quando si parla di mondiali, pensiamo subito agli Azzurri, la nazionale maschile! Noi ricordiamo la delusione di quando l’Italia non riuscì a qualificarsi ai mondiali Russia 2018… Sì, ma la squadra maschile! Le Azzurre, invece, si qualificarono eccome, e vinsero pure qualche incontro, ma l’orgoglio nazionale fu praticamente nullo. Questo perché in Italia il calcio è lo sport maschile per eccellenza e conta solo quello, ma siamo convintə che un giorno le cose cambieranno.

Spagnolo: il femminismo in Spagna e America latina

Per l’argomento di spagnolo potresti parlare di quanto il femminismo sia sentito in Spagna che, secondo uno studio di Ipsos, è il Paese più femminista al mondo (il 53% della popolazione si dichiara femminista). Inoltre, dal 2022 si organizzano in tutta Spagna grandi manifestazioni per la Giornata internazionale delle donne (8 marzo). Ciononostante, in Spagna continuano a esserci disuguaglianze tra uomini e donne, pertanto potresti approfondire anche il problema del machismo e di come la legge spagnola difenda dalla violenza di genere.

Oppure potresti approfondire una personalità importantissima per la cultura latina e grande icona del femminismo: la pittrice messicana Frida Kahlo (1907-1954). È famosa per gli autoritratti ispirati all’arte popolare e alle tradizioni precolombiane. Lo scopo dell’arte di Frida Kahlo era l’affermazione della propria identità messicana, che esprimeva attraverso l’abbigliamento ispirato al costume delle donne di Tehuantepec, famosa città messicana dalla società matriarcale.

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Arte: pittrici italiane del ‘500-‘600

Nonostante nel libro di arte non compaiano mai, in realtà le donne pittrici esistono. Il problema è che a scuola viene dato spazio solo al prestigio maschile, lasciando nell’ombra artiste di grande talento e pure conosciute nella loro epoca! La verità è che l’arte femminile ha sempre avuto molti ostacoli per via degli obblighi e dei divieti imposti alle donne: la vita domestica, la cura dei figli, il fatto che era concessa loro solo un’istruzione elementare, il maschilismo. Tutto questo impediva alle donne di affermarsi come artiste. Per questo motivo, quelle poche donne che ci riuscirono, poterono farlo grazie al sostegno straordinario della loro famiglia. Esse erano soprattutto figlie di pittori, che poterono imparare il mestiere nelle botteghe del padre.

  • Sofonisba Anguissola (1532-1625):  i suoi dipinti si ispiravano a Leonardo. Fu molto attiva nelle corti italiane e il suo genio era riconosciuto da alcuni degli artisti più importanti, tra cui Michelangelo.
  • Lavinia Fontana (1552-1614): famosa ritrattista che svolse tantissimi lavori per la corte papale di Gregorio XIII.
  • Artemisia Gentileschi (1593-1652 circa): artista della scuola caravaggesca. È stata la prima donna a essere ammessa all’Accademia di Arte del disegno di Firenze.
  • Elisabetta Sirani (1638-1665): a soli 24 anni era già capo della bottega del padre e professoressa all’Accademia d’arte a Roma. È stata la prima donna a fondare una scuola femminile di pittura. I soggetti dei suoi dipinti rivoluzionarono la rappresentazione dell’eroina femminile (biblica, classica e mitologica).

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Scienza: donne scienziate

Nemmeno nei libri di scienze si parla delle donne scienziate, eppure molte cose che studiate sono state scoperte da donne! Nei secoli scorsi non sono state molte per via degli ostacoli all’istruzione femminile, tuttavia molte scienziate fecero grandissime scoperte scientifiche ed è importantissimo ricordarle!

  • Marie Curie (1867-1934): una delle prime donne scienziate riconosciute a livello mondiale. Ha vinto ben due Premi Nobel: uno per la Fisica nel 1903 e uno per la Chimica nel 1911. Fece importantissimi studi sulle radiazioni e i materiali radioattivi e scoprì il radio e il polonio. Fu la prima donna a insegnare all’Università Sorbona di Parigi.
  • Irène Joliot-Curie (1897-1956): figlia di Marie Curie, nel 1934 vinse il Nobel per la Chimica per aver isolato gli elementi radioattivi naturali e per aver trasmutato alcuni elementi come il boro in isotopi radioattivi sintetici.
  • Maria Goeppert Mayer (1906-1972): vinse il Nobel per la Fisica (1963) per aver ideato, insieme a J. Hans D. Jensen, il modello a guscio del nucleo atomico.
  • Rita Levi Montalcini (1909-2012): vinse il Nobel per la Medicina (1986) per la scoperta del fattore di accrescimento della fibra nervosa Ngf, proteina importante nello sviluppo del sistema nervoso. I suoi studi sono stati importanti per la ricerca sul cancro, la SLA e il morbo di Alzheimer.
  • Rosalind Franklin (1920-1958): fornì le prove sperimentali della struttura a elica del DNA, ma il merito le fu rubato dai colleghi. Fu proprio il collega Maurice Wilkins ad ammettere il furto.

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Educazione tecnica: la città inclusiva

Nonostante esistano le leggi, ancora oggi continuano a esistere tante situazioni di disagio e difficoltà negli spostamenti nei luoghi pubblici (marciapiedi, strade ed edifici). Per questo motivo, ti consigliamo di approfondire l’argomento della città inclusiva e delle barriere architettoniche. Guardatevi attorno, nella vostra città, e riflettete: quanto è inclusiva? Quante barriere architettoniche notate muovendovi per la città? (Tutti gli edifici e marciapiedi hanno lo scivolo? Quanti autobus ce l’hanno? Gli ascensori sono abbastanza larghi? I semafori hanno il segnale acustico? C’è il braille in tutte le indicazioni scritte? Le strade sono bene illuminate di notte?)

La verità è che le città sono progettate per l’uomo abile. Riempire le città di gradini, fare porte e ascensori stretti, dare una scarsa illuminazione di notte, aiuta al benessere di disabili, anzianə, donne incinte o di chi spinge un passeggino? Una città progettata in questo modo è discriminante nei confronti di queste persone e sono un problema per l’inclusione sociale, economica e lavorativa. La legge definisce le barriere architettoniche “discriminazioni indirette”, perché non rispettano la dignità delle persone e ne impediscono il benessere fisico, psichico e sociale.

ragazzi che fanno la tesina della terza media

Alcune considerazioni finali sulla tesina di terza media

Naturalmente ci sono ancora tantissimi argomenti che possono essere approfonditi, ma speriamo che queste idee ti siano di aiuto. Le tematiche possono sembrare complesse per una tesina di terza media, ma è importante che se ne parli a scuola, perché è assurdo che nei testi scolastici venga escluso il merito delle donne all’arte e alla scienza. Infatti, come abbiamo visto, le donne artiste e scienziate non sono state poche e hanno avuto anche grandissimi meriti! Noi ci opponiamo alla separazione che vede le ragazze brave in letteratura e arte, e i ragazzi bravi in matematica e scienze, perché non è vero. Abbiamo tuttə pari capacità, opportunità e diritti e la scuola dovrebbe insegnare proprio questo.

Ti ringraziamo per aver letto fin qui e ti invitiamo a leggere altri articoli di Enbypost! I nostri articoli sono attinenti alla tesina di terza media sul femminismo perché esplorano temi scomodi e fanno sentire la voce delle minoranze e dellə esclusə. Grazie e speriamo di rivederti presto!

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