“Don’t Say Gay”: in Florida la sessualità è un tabù nelle scuole

La controversa legislazione “Don’t Say Gay” vieta nelle scuole della Florida l’insegnamento della sessualità e dell’identità di genere

Il disegno di legge “Don’t Say Gay” – ancora non firmato – è al centro di numerose discussioni e manifestazioni in Florida. Il governatore repubblicano Ron DeSantis ha affermato che firmerà la nuova legge e che sarà ufficialmente vietato parlare di orientamento sessuale e identità di genere allə bambinə sotto i 10 anni. Ma già dal preambolo il disegno di legge è poco chiaro, infatti lo scopo della legge sarebbe quella di vietare le discussioni riguardo l’orientamento sessuale e l’identità di genere nelle scuole. Allo stesso tempo, nelle parti successive della legge non si parla di divietò, bensì di possibilità.

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Proteggere lə bambinə. Ma da cosa esattamente?

Secondo i repubblicani, l’idea alla base di questa legislazione è proteggere lə bambinə da eventuali problemi che non sono capaci di elaborare in tenera età. Conoscere gli orientamenti sessuali e le identità di genere, però, non ci sembra essere un problema, piuttosto lo sarebbe non apprendere la diversità. Immaginate unə ragazzə che all’età di 14 anni – in piena pubertà – inizia a scoprire tramite i social più utilizzati dai teenagers che la realtà è diversa da quella che ha sempre appreso a scuola. Come reagirebbe? Possiamo immaginare per grandi linee due opzioni:

  • Chiede allə insegnanti di dare una spiegazione per capire meglio di cosa si tratta;
  • Rifiuta categoricamente la diversità perché non rientra nei suoi insegnamenti.

Entrambi i casi appena descritti possono essere causati da paura così come da curiosità. Per questo motivo il ruolo di unə insegnante è fondamentale, soprattutto se i genitori non sono in grado – per una serie di motivi differenti – di rispondere adeguatamente a determinate richieste da parte dellə figliə. È proprio in questo caso che entra in gioco la scuola, considerata da moltə una seconda casa proprio perché vi si trascorre più della metà della propria adolescenza.

Don’t Say Gay: rafforzare i diritti dei genitori

Il governatore repubblicano evidenzia anche la necessità di rendere più forti i diritti dei genitori, tanto che il nome effettivo della nuova legge sarebbe “Diritti dei genitori nell’istruzione”. Se le scuole non dovessero rispettare tali diritti, potranno senza alcun problema essere citate in giudizio. Lə numerosə attivistə hanno ribattezzato la legislazione con il nome “Don’t Say Gay”, proprio per questo Brandon Wolf, segretario di Equity Florida, continua a sostenere l’importanza di dover dare voce e valore alle famiglie LGBTQIA+.

Disney in sciopero contro la legge

I dipendenti della Walt Disney Company hanno dato il via ad una giornata di sciopero in tutti gli Stati Uniti contro la legislazione “Don’t Say Gay”. L’obiettivo era quello di attirare l’attenzione del colosso Disney, il quale, il seguito allo sciopero, ha rilasciato una dichiarazione sostenendo la comunità LGBTQIA+.

Disney+ stands by our LGBTQIA+ employees, colleagues, families, storytellers, and fans, and we strongly denounce all legislation that infringes on the basic human rights of people in the LGBTQIA+ community – especially legislation that targets and harms young people and their families. We strive to create a service that reflects the world in which we live, and our hope is to be a source for inclusive, empowering, and authentic stories that unite us in our shared humanity.

La dichiarazione, però, non risulta essere all’altezza della minaccia messa in atto dal disegno di legge. Per questo motivo, i dipendenti hanno pianificato una serie di brevi scioperi di 15 minuti per invitare la leadership di Walt Disney Company a prendere una posizione più forte. Con una lettera aperta, i dipendenti hanno dato voce alla loro comunità sottolineando due punti:

  • la necessità di fermare le donazioni politiche ad alcuni politici della Florida – in riferimento anche al governatore DeSantis;
  • attuare un piano di protezione della comunità LGBTQIA+ in merito alla legislazione.

Il disegno di legge non è ancora stato firmato, ma dal momento che il governatore DeSantis ha espresso la volontà di portarlo avanti, “Don’t Say Gay” potrebbe essere approvata e diventare legge a tutti gli effetti.

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